I dati di iscrizione ai test per le professioni sanitarie diffusi quest’anno dalla Federico ll parlano chiaro. Si registra purtroppo un preoccupante calo d’attrattività presso i giovani della professione infermieristica. Un allarme che ha registrato l’intervento della presidente Fnopi Barbara Mangiacavalli e di Teresa Rea, presidente Opi Napoli.
La FNOPI ha identificato tre priorità inderogabili, inviate alle forze in corsa per le elezioni: incremento della base contrattuale e riconoscimento economico dell’esclusività delle professioni infermieristiche; riconoscimento delle competenze specialistiche; evoluzione del percorso formativo universitario. “La politica – ha detto Mangiacavalli – deve porsi obiettivi precisi: senza infermieri non c’è salute, l’Italia deve dimostrare di essere una nazione che investe sull’infermieristica, i cittadini non possono più aspettare”.
L’Opi Napoli punta il dito contro la scarsa attenzione alla professione da parte delle istituzioni sanitarie e non responsabili in buona parte del fenomeno. “Sia sotto il profilo strettamente professionale, sia sotto il profilo economico, la professione d’infermiere, soprattutto in questi ulti anni, è stata bistrattata e abbandonata a se stessa” denuncia Teresa Rea. “Altro che angeli ed eroi. Alla scarsa valorizzazione professionale si sono aggiunti turni massacranti dovuti ad una carenza di organici ormai endemica, e poi crescenti rischi d’aggressioni e di violenza contro i quali nessun provvedimento è stato preso. Senza contare un regime di precarietà e di incertezza occupazionale che rende la professione poco appetibile. Pochi infermieri significa mancata e cattiva assistenza ai cittadini”, ha detto infine la Rea.
“A preoccuparsi dovrebbe essere quindi soprattutto la politica alla quale chiediamo impegni precisi sulle assunzioni. Alle Università sottolineiamo la necessità di revisione dei modelli formativi e alle istituzioni sanitarie una seria riflessione sui modelli di organizzazione dei servizi sanitari.”