Page 13 - Napolisana n.2 2018
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                                                     Politica
                                                    Sanitaria

Lo dicono anche i cittadini

porto coi pazienti. È per noi un elemento va-        Undici proposte per migliorare l’assistenza
loriale importante sia professionalmente che
per il ‘patto con i cittadini’che da anni ci ca-      Di seguito riportiamo le 11 proposte, condivise con tutti gli attori, per il miglioramento
ratterizza: è essenziale avere una relazione        dell’assistenza e il rafforzamento dell’alleanza tra cittadini e infermieri. Dell’Osservatorio
privilegiata con loro, per comprendere come         civico fanno parte Associazione Infermieristica per lo Studio delle Lesioni Cutanee (AI-
ci vedono e come soddisfare i loro bisogni di       SLEC), Associazione Italiana Lotta all’Ictus Cerebrale (ALICE ITALIA ONLUS), Asso-
salute. Il risultato dell’Osservatorio civico       ciazione per le Malattie Reumatiche Infantili (AMRI), Associazione Nazionale Infermieri
premia la professione per la stima dimostrata       Medicina Ospedaliera (ANIMO), Associazione Spina Bifida Italia (ASBI), Associazione
verso gli infermieri e per la consapevolezza        Pazienti BPCO, Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, Ordine Pro-
che i cittadini hanno del nostro ruolo, ma fa       fessioni Infermieristiche Roma, Gruppo Formazione Triage (GFT) e Unione Italiana Lotta
anche da stimolo alla Federazione perché            alla Distrofia Muscolare (UILDM).
faccia di tutto perché sia potenziata l’offerta
di prestazioni infermieristiche sul territorio        1) Promuovere la cultura dell’integrazione tra più professioni sanitarie, investendo su
attraverso i canali del Servizio sanitario con      modelli organizzativi idonei a rispondere al meglio ai bisogni di cura e di assistenza del pa-
l’obiettivo di supportare i più fragili e le loro   ziente.
le famiglie. Le proposte di Cittadinanzattiva
- conclude Mangiacavalli - ricalcano il no-           2) Sfruttare appieno le opportunità della formazione professionale, spendendo in per-
stro programma per il prossimo triennio e           corsi mirati (ma anche trasversali) che rendano l’infermiere "esperto“ e “specializzato”, in
molte necessità che l’Osservatorio ha sotto-        particolar modo dove l’ambito in cui opera lo richiede (es. cure primarie e servizi territo-
lineato fanno parte delle richieste che pochi       riali, area intensiva e dell’emergenza-urgenza, area medica, chirurgica, pediatrica e della sa-
giorni fa abbiamo avanzato al nuovo Go-             lute mentale).
verno.
                                                      3) Praticare soluzioni che promuovano la figura del professionista nella realtà quotidiana
  Il nostro obiettivo è lavorare con e per i        della persona: l’infermiere a domicilio, l’infermiere di famiglia/comunità, l’infermiere al-
cittadini, Ordine per Ordine e come Federa-         l’interno di plessi scolastici e nelle farmacie dei servizi.
zione. E a mettere in campo con associa-
zioni di cittadini e pazienti tutti gli interventi    4) Riconoscere e valorizzare il ruolo dell’infermiere nell’ambito dell’uso delle tecnolo-
per soddisfare i loro reali bisogni di salute».     gie sanitarie sul territorio, riconoscendo allo stesso un ruolo attivo nell’erogazione di spe-
                                                    cifiche prestazioni (es. telemedicina, tele monitoraggio, teleconsulto) inserite nei percorsi
                                                    assistenziali.

                                                      5) Lavorare sul ruolo proattivo degli infermieri riguardo alle cronicità ed altre situazioni
                                                    di fragilità, rendendoli anche un anello di integrazione dei percorsi tra ospedale e territo-
                                                    rio.

                                                      6) Laddove presente, superare la logica dei minutaggi assistenziali con un criterio già in
                                                    uso in altri paesi europei e che definisce un rapporto numerico specifico tra paziente-in-
                                                    fermiere (1:6, ovvero un infermiere ogni 6 pazienti).

                                                      7) Realizzare corsi di formazione che qualifichino e incrementino il rapporto con la per-
                                                    sona e che dedichino specifici moduli all’empowerment, all’umanizzazione delle cure, alla
                                                    relazione e alla comunicazione e in particolar al tema del dolore (L.38/10) in collaborazione
                                                    con le associazioni di cittadini e pazienti.

                                                      8) Valorizzare la professione infermieristica riconoscendo le competenze professionali
                                                    all’interno dell’organizzazione dei servizi sanitari, adeguandone il governo.

                                                      9) Promuovere il co-design dei servizi sanitari insieme ai cittadini, aprendo una riflessione
                                                    su come evitare gli “effetti collaterali” della tecnologia applicata al mondo della sanità.

                                                      10) Pianificare un’operazione di comunicazione pubblica congiunta (es. campagne di
                                                    informazione nelle piazze) tra Cittadinanzattiva, associazioni di pazienti e FNOPI, orga-
                                                    nizzando eventi di prossimità allo scopo di far conoscere al cittadino chi è l’infermiere e
                                                    quando è possibile rivolgersi a lui, per comunicare il valore e le nuove opportunità che la
                                                    professione offre.

                                                      11) Prevedere giornate di studio o di approfondimento presso le sedi degli Ordini locali,
                                                    alla presenza di associazioni di cittadini e pazienti, in modo da facilitare lo scambio di idee
                                                    e proporre interventi per soddisfare i bisogni specifici delle persone.
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