In un’epoca in cui la sanità è al centro dell'attenzione globale, riscoprire le radici storiche e scientifiche della professione infermieristica diventa fondamentale per valorizzare l'evoluzione delle competenze e della formazione. È con questo spirito che l'Ordine degli Infermieri di Napoli ha recentemente ospitato la presentazione del libro "Florence Nightingale e l’Italia. Due secoli di arte e scienza infermieristica".
L'evento, tenutosi nella suggestiva cornice del Museo delle Arti Sanitarie di Napoli, ha visto la partecipazione di illustri relatori e ha messo in luce il ruolo cruciale che la nostra città ha svolto e continua a svolgere nello sviluppo della ricerca e della formazione infermieristica. La presidente dell’Opi Napoli, professoressa Teresa Rea, ha sottolineato come l'eredità di Florence Nightingale sia un faro per l'evoluzione costante della professione, promuovendo l'importanza dello studio, della formazione continua e dello sviluppo inarrestabile delle competenze.
"L’aspetto rivoluzionario che dobbiamo cogliere dal pensiero e dall’azione di Florence sta non soltanto nel metodo scientifico, ma nell’esortazione allo studio, alla formazione e allo sviluppo costante e inarrestabile delle competenze. Un infermiere è tale solo se ha conoscenze e competenze. Questo è il lascito più importante di una donna che ha fatto la differenza nel suo tempo. Altro aspetto importante emerso dalla discussione è il ruolo che la città di Napoli ha avuto e deve continuare ad avere nello sviluppo delle scuole e della ricerca infermieristica".
Così la professoressa Teresa Rea, presidente dell’Opi Napoli, a margine della presentazione del libro scritto a più mani “Florence Nightingale e l’Italia. Due secoli di arte e scienza infermieristica”, curato dal Responsabile comunicazione FNOPI Silvestro Giannantonio. Nel suggestivo scenario del Museo delle Arti Sanitarie (sala del Lazzaretto) del complesso monumentale di Santa Maria della Pace di Napoli, si sono succeduti interessanti interventi da parte del professor Gennaro Rispoli (direttore del Museo), di Beatrice Mazzoleni (Segreteria Fnopi) e di Valerio Dimonte (Ordinario presso l’Università degli Studi di Torino).