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golarità di ogni situazione, infatti – ha con-   che non può giovare a migliorare i servizi    Ma sempre come infermiera poi è arrivata in
tinuato -, non è mai abbastanza seguire un       offerti, e che un’amministrazione saggia non  Argentina. E quando io, a vent’anni, ero in
protocollo, ma si richiede un continuo – e fa-   può intendere in alcun modo come una fonte    punto di morte, è stata lei a dire ai dottori,
ticoso! – sforzo di discernimento e di atten-    di risparmio”. Papa Francesco davanti ai      anche discutendo con loro: “No, questo non
zione alla singola persona. Tutto questo fa      6.500 infermieri ha anche avuto un mo-        va, bisogna dare di più”. E grazie a quelle
della vostra professione una vera e propria      mento di commozione personale ricordando      cose, io sono sopravvissuto. La ringrazio
missione, e di voi degli “esperti in umanità”,   un episodio della sua vita: “Vorrei rendere   tanto! E vorrei nominarla qui, davanti a voi:
chiamati ad assolvere un compito insostitui-     omaggio – ha detto il papa agli infermieri -  suor Cornelia Caraglio. Una brava donna,
bile di umanizzazione in una società di-         a un’infermiera che mi ha salvato la vita.    anche coraggiosa, al punto da discutere con
stratta, che troppo spesso lascia ai margini le  Era un’infermiera suora: una suora ita-       i medici. Umile, ma sicura di quello che fa-
persone più deboli, interessandosi solo di chi   liana, domenicana, che è stata inviata in     ceva. E tante vite, tante vite si salvano gra-
‘vale’, o risponde a criteri di efficienza o di  Grecia come professoressa, molto colta...     zie a voi. Grazie di tutto questo!”.
guadagno”.
                                                 Il saluto della Presidente Mangiacavalli
   La chiave della tenerezza - “Stando con
i malati ed esercitando la vostra professione                                     Santo Padre,
– ha aggiunto il Papa - , voi toccate i malati                                    è con immensa gioia e gratitudine che siamo qui, innanzi a
e, più di ogni altro, vi prendete cura del loro                                   Lei. Rappresentiamo tutti gli Infermieri d’Italia. Siamo per-
corpo. Quando lo fate, ricordate come Gesù                                        sone che si prendono cura di altre persone, nel naturale cam-
toccò il lebbroso: in maniera non distratta,                                      mino umano durante il tempo della sofferenza , della
indifferente o infastidita, ma attenta e amo-                                     malattia e del morire e della morte. Siamo persone, che
revole, che lo fece sentire rispettato e accu-                                    hanno scelto di dedicare la propria vita personale e profes-
dito. Facendo così, il contatto che si           sionale, posando lo sguardo sull’altro, andando verso l’altro, verso il più fragile con at-
stabilisce con i pazienti porta loro come un     tenzione e cura e quella tenerezza di cui più volte ,Lei ha trattato. Scelta professionale , nel
riverbero della vicinanza di Dio Padre, della    senso più nobile del termine. L’infermiera che ha aperto l’era moderna della nostra pro-
sua tenerezza per ognuno dei suoi figli. Pro-    fessione , Florence Nigthingale, scriveva che l'assistenza infermieristica è un'arte. Un la-
prio la tenerezza: la tenerezza è la “chiave”    voro artigianale, per rifarci a un'espressione che lei, Santo Padre, usa spesso. Un’arte che
per capire l’ammalato. Con la durezza non        però non ha a che fare con la tela o con la pietra, ma con un corpo “tempio dello spirito
si capisce l’ammalato. La tenerezza è la         di Dio”. L’essere Infermiere, non è semplicemente una tecnica, ma un processo che coin-
chiave per capirlo, ed è anche una medicina      volge anima, mente ed immaginazione . Si deve possedere un’immaginazione creativa,
preziosa per la sua guarigione. E la tene-       una sensibilità di spirito, un intuito originale che precede i bisogni delle persone che ci si
rezza passa dal cuore alle mani, passa at-       affidano. Dunque si debbono possedere qualità me-
traverso un ‘toccare’ le ferite pieno di         tafisiche, ma anche competenze clinico assistenziali
rispetto e di amore”.                            moderne e rinnovate. Difatti, i nostri percorsi di
                                                 laurea conducono ai massimi livelli accademici,
   Un lavoro usurante - Ma il Papa non ha        sino ai dottorati di ricerca , che hanno quale fine il
dimenticato i problemi che tutti i giorni af-    miglioramento delle nostre competenze scientifico
frontano gli infermieri nella loro professione,  umane. Siamo professionisti che non eseguono det-
dando anche una tirata di orecchi a chi ge-      tagli meccanici. Tutti i riti e le cerimonie che il culto
stisce e programma la sanità. “Non stanca-       moderno dell’efficienza possono escogitare, tutte le nostre apparecchiature scientifiche,
tevi mai di stare vicini alle persone con        potrebbero non salvarci, se non custodiamo gli elementi intellettuali e spirituali della no-
questo stile umano e fraterno, trovando sem-     stra arte e se mai vedessimo i mezzi più importanti dei nostri fini. L’assistenza infermieri-
pre la motivazione e la spinta per svolgere il   stica, gli infermieri tutti, hanno l’alto valore di servizio alla vita, vogliamo vivere la fedeltà
vostro compito. Siate anche attenti, però - ha   all’uomo, del cui valore la norma è garante. L’attenzione a questo, costituisce per l’infer-
affermato con forza -, a non spendervi fino      miere, una fonte di principi e norme che illuminano la coscienza e la orientano, special-
quasi a consumarvi, come accade se si è          mente nella complessità delle odierne possibilità, a scelte sempre più rispettose della vita
coinvolti nel rapporto coi pazienti al punto     e della sua dignità. È questo il vero esame di ammissione all’arte Infermieristica, la pie-
da farsi assorbire, vivendo in prima persona     tra angolare, che sorregge l’edificio e lo costruisce sulla roccia. Gli infermieri, si assumono
tutto ciò che accade loro. Quello che svol-      Padre Santo, il patrimonio culturale della propria umanità. Grazie Padre Santo ed è con
gete è un lavoro usurante, oltre che esposto     gratitudine che La invitiamo al nostro Congresso nazionale della Federazione degli Or-
a rischi, e un eccessivo coinvolgimento,         dini degli Infermieri che si apre lunedì 5 marzo, dopodomani, a Roma e se mai questo non
unito alla durezza delle mansioni e dei turni,   le fosse possibile, ci assicuri la Sua preghiera anche i nostri cari infermi, perché possiamo
potrebbero farvi perdere la freschezza e la      sempre assolvere al nostro mandato di bene e di servizio, con tenerezza e gioia. Grazie.
serenità che vi sono necessarie. State attenti!
Un altro elemento che rende gravoso e ta-
lora insostenibile lo svolgimento della vo-
stra professione è la carenza di personale,
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