Page 3 - Napolisana n.1 2018
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Marzo 2018 3
L’Editoriale
di Ciro Carbone
Il salto di qualità
“Sono 23 anni e poco più che nelle case degli in- saperi e del nostro compito professionale. Del resto lo
fermieri di Napoli la professione si racconta. Lo stiamo dicendo da un po. E’tempo di profondi cambia-
facciamo periodicamente attraverso questa pub- menti nella sanità italiana. E noi infermieri abbiamo il
blicazione. In 23 anni abbiamo raccontato la nostra cre- diritto dovere di dire la nostra. Argomentando con co-
scita e le difficoltà che gli infermieri hanno incontrato gnizioni di causa e con rigore scientifico le nostre pro-
lungo questo percorso. I successi, gli obiettivi e le bat- poste per una sanità che tenga al centro gli interessi del
taglie della nostra professione. Abbiamo parlato di cul- cittadino. Siamo allarmati per come vanno le cose. C’è
tura e di attualità sanitaria. Abbiamo condotto inchieste, una progressiva e strisciante privatizzazione dell’assi-
denunciato ritardi. Insomma abbiamo raccontato il no- stenza sanitaria in Italia. Un cambio di registro silen-
stro lavoro, sul nostro territorio, cercando di informare zioso e pervicace che sta portando la sanità italiana
i nostri iscritti con puntualità e rigore giornalistico. Da fuori da quel universalismo delle cure pur presente nella
qualche anno la rivista ha puntato più in alto, seguendo Costituzione. Il Bel Paese corre veloce in questa dire-
il trend di crescita della nostra professione. Abbiamo zione senza che nessuno, governo, partito, ministero
pensato che gli infermieri di Napoli fossero pronti ad un l’abbia esplicitamente dichiarato. Quindi, in maniera
salto di qualità. Cosi si è dato vita ad un inserto intera- ancora più pericolosa e subdola e con il concorso si-
mente dedicato alla ricerca infermieristica: NscNursing. lenzioso di tutti. Secondo i dati Istat il 6,5% della popo-
Una scelta editoriale lungimirante, che ha ritenuto di lazione ritarda o non si cura più. Al Sud i numeri sono
puntare sulla crescita professionale e culturale degli in- tre volte peggio. Nei fatti, siamo da tempo in un sistema
fermieri, offrendo agli iscritti la possibilità di confron- misto pubblico/privato, dove quest’ultimo cresce a ritmi
tarsi con pubblicazioni di assoluto valore scientifico, in esponenziali. Quasi alla stessa velocità del parallelo di-
massima parte firmate da infermieri. Ora, a partire da sinvestimento pubblico: circa 70 mila posti letto in meno,
questo numero, Napolisana è la prima rivista del Cen- 175 ospedali tagliati, macchinari nell’83% dei casi ob-
troSud, edita da un ordine professionale provinciale, ad soleti. Nel 2018 il rapporto tra spesa sanitaria e ric-
essere indicizzata. E’la seconda a livello nazionale. Un chezza prodotta dal Paese scenderà al 6,5%, soglia
traguardo prestigioso. Perseguito con il solo scopo di limite, al di sotto della quale non è più possibile garan-
portare nelle case degli infermieri di Napoli (ma non tire l’accesso alle cure. Nel 2019 calerà al 6,4% mentre
solo), gli approfondimenti scientifici necessari per una nel 2020 al 6,3%. Senza contare l’esercito di professio-
professione che ha sete di sapere, altissima formazione nisti persi negli ultimi anni. Solo di infermieri oggi ne
e un orizzonte professionale in crescita esponenziale. mancano all'appello almeno 50mila, tra i 20mila in più
Siamo un ordine professionale al pari di altre profes- che servirebbero negli ospedali e i 30mila aggiuntivi che
sioni intellettuali. Puntiamo al riconoscimento di com- sul territorio dovrebbero colmare i bisogni di assistenza
petenze avanzate. Allora dobbiamo nutrire il nostro dettati dalla cronicità e dall'invecchiamento della popo-
sapere con aggiornamenti professionali adeguati, dal lazione. E se il trend non s'inverte, nel 2021 la profes-
forte peso scientifico e culturale. Noisiamopronti, di- sione, tra blocchi del turnover, pensionamenti ed
ciamo in un hashtag di successo. Gli infermieri di Napoli eventuali, ulteriori, tagli alla spesa sanitaria, farà regi-
sono pronti per sfide sempre più alte. Ci crediamo tanto strare una carenza di almeno 63mila unità, conside-
in questo processo di crescita che quest’anno abbiamo rando un aumento del 3% di ammalati cronici e non
voluto dedicargli l’evento internazionale di maggiore ri- autosufficienti. La nostra posizione è netta. Più infer-
lievo: la giornata internazionale dell’infermiere. Cele- mieri nella sanità italiana, più posti di lavoro per i gio-
breremo cosi, degnamente, con alte personalità vani altamente formati nelle nostre università costretti
accademiche e professionali, questo importante ricono- ad emigrare. Contrastare questo processo di ritirata del
scimento. Poniamo al centro degli interessi della nostra pubblico, per continuare ad avere un Servizio sanitario
comunità professionale la crescita scientifica dei nostri di qualità, universale e solidaristico”