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             L’Editoriale

             di Ciro Carbone

Caro Governo,
meno sprechi e più infermieri

La metà degli italiani pensa che gli infermieri sia-              del nostro sistema salute. Quel 2° posto assegnato all’Italia
          no pochi. Ed è una considerazione che vale sia          dall’Oms nella classifica internazionale dei sistemi sanitari
          per le cure in ospedale, sia per il territorio. Un      (Oms 2000, con dati 1997) è ormai archeologia sanitaria.
paziente su quattro segnala poca assistenza e disponibi-          Come pure obsoleto è quel 3° posto nella classifica Bloom-
lità all’ascolto rispetto al passato (in meno di dieci anni       berg che mette in relazione l’aspettativa di vita con la spesa
si sono perse 12,031 unità lavorative) e più di uno su tre        sanitaria pro-capite, per cui meno spendiamo più scaliamo
vorrebbe maggiore integrazione con le altre figure sani-          la classifica, visto che la longevità dipende soprattutto da
tarie. Soprattutto sul territorio (Asl, ambulatori, servizi ter-  altre ragioni. Il sistema salute Italia, cosi come nasce dalla
ritoriali) i cittadini chiedono soluzioni che promuovano          riforma dell’83, universalistico, equo e sostenibile, non è più
la figura dell’infermiere nella vita quotidiana. Vorrebbe-        cosi. E rischia molto. La verità è che dal 2000 in poi si è as-
ro essere assistiti da un infermiere in farmacia (65,5%);         sistito ad un progressivo definanziamento del Ssn a causa del
poter disporre di un infermiere di famiglia/comunità              quale, l’Italia continua inesorabilmente a perdere terreno nel
(78,6%); avere la possibilità di consultare un infermiere         confronto con gli altri paesi, con una spesa pro-capite infe-
esperto per il trattamento di ferite/lesioni cutanee (86,1%);     riore alla media Ocse e sempre più vicina ai paesi dell’Eu-
ma anche uno a disposizione nei plessi scolastici per i bam-      ropa Orientale. E per il futuro, se non cambiano le politiche
bini e per i ragazzi che ne potrebbero avere bisogno              del welfare, nessuna luce appare in fondo al tunnel. Il Def
(84,1%). Insomma, l’infermiere è popolare presso gli uten-        (Documento economico finanziario del governo) 2018 ri-
ti e lo si vorrebbe più vicino, a portata di telefono o da vi-    duce il rapporto spesa sanitaria/PIL dal 6,6% del 2018 al
cino (farmacia, territorio, famiglia). Sono i dati emersi da      6,4% del 2019, al 6,3% nel 2020 e 2021. E non è un caso se
un’indagine promossa dall’Osservatorio civico costitui-           circa 7 milioni di italiani nel frattempo si sono indebitati per
to da Cittadinanzattiva e Federazione nazionale delle pro-        pagarsi le cure. Nel periodo la 2013-2017 la spesa privata è
fessioni infermieristiche che pubblichiamo in questo nu-          aumentata del 9,6%. Il rapporto Censis-RbmAssicurazione
mero del giornale. Non è un caso. In Italia ci sono mol-          Salute presentato al "Welfare Day 2018" stima che nell'ul-
to meno infermieri della media Ocse (5,4 per mille abi-           timo anno 44 milioni di italiani hanno speso soldi di tasca
tanti contro la media di 9). E da un’analisi della Federa-        propria per pagare prestazioni sanitarie.
zione, si calcola che per far fronte al bisogno di salute sul
territorio delle persone con patologie croniche e non au-           E allora.Alla luce di dati e cifre. Possiamo solo dire: Caro
tosufficienza servono almeno 31mila infermieri (uno ogni          Governo, serve un cambio di rotta. Una spending review va
500 persone con queste caratteristiche, che in Italia sono        bene, ma sugli sprechi e sulle inefficienze. Per il 2017, su
oltre 16 milioni).Analogamente in ospedale, per far fron-         113,599 miliardi di spesa sanitaria pubblica la stima di spre-
te alle carenze create dalle manovre legate a tagli e risparmi    chi, inefficienze, frodi e abusi è di 22,72 miliardi poco più
e per rispettare i parametri dettati dalle norme europee su       del 20 per cento). Già con questa cifra un cambio di passo è
turni e orari di lavoro, servono almeno altri 21mila in-          possibile. Ed è possibile recuperare i tanti cittadini che oggi
fermieri, ricomponendo anche le carenze create dai vari           si affidano alla sanità privata per superare liste d’attesa, caro
blocchi del turn over. La proiezione con questo andamento         ticket, mancate risposte sul territorio. Ma c’è bisogno di un
è quella di un fabbisogno al 2021 di ben 63.000 infermieri        cambiamento strutturale, in termini di modelli organizzativi
che mancheranno all'appello.                                      innovativi; sulla gestione delle risorse umane e nell’ orga-
                                                                  nizzazione del lavoro. Insomma una sanità che valorizzando
  Nello stesso momento, il 3° Rapporto sulla sostenibilità        le competenze degli infermieri, l’autonomia degli infermieri,
del Servizio Sanitario Nazionale presentato dalla Fonda-          punti ad una razionalizzazione delle risorse in campo e per
zione Gimbe ci consegna un’immagine non proprio rosea             questa via ad una lotta agli sprechi e a investimenti sulle ri-
                                                                  sorse umane ormai ridotte a lumicino. Solo cosi salviamo un
                                                                  sistema sanitario che cosi com’è è destinato a scomparire.
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